Il presepe di piazza San Pietro sarà offerto dalla diocesi di Nocera Inferiore – Sarno

Da elementi del Battistero paleocristiano, al tufo nocerino, passando per Sant’Alfonso ed altre caratteristiche dell’Agro.

Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, oggi pomeriggio, ha ufficializzato che la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno offrirà il presepe che sarà esposto in Piazza San Pietro in occasione del Natale 2025.

[Dalla nota del Vaticano] Dalla provincia di Salerno, in Campania, dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, arriva il Presepe che sarà allestito sempre in Piazza San Pietro. Si tratta di una rappresentazione che riprende elementi tipici della zona nocerina. In particolare, il Battistero Paleocristiano di Nocera Superiore, insieme con la fontana Helvius situata in Sant’Egidio del Monte Albino e una tipica casa dei cortili dell’Agro nocerino.

L’opera rappresenta il Mistero dell’Incarnazione, integrando simboli religiosi, elementi del territorio e figure esemplari della spiritualità locale. In particolare, al piano terra, vi è raffigurato un pastore con i tratti del Servo di Dio Don Enrico Smaldone, insieme con due fanciulli, il quale sta per salire una scala che indica Cristo come unico Centro del percorso educativo.

Su un lato, si nota una casa che vuole ricordare i cortili tipici delle abitazioni locali, con un ampio portale in tufo grigio nocerino, che permette di accedere a un ampio ambiente. Vi è rappresentato un quadro della Vergine delle Tre Corone di Sarno, la cui immagine è realizzata dai maestri infioratori dell’Infiorata di Casatori. Al centro vi è Sant’Alfonso Maria de’ Liguori che, seduto al clavicembalo e contemplando il mistero dell’Incarnazione, intona “Tu scendi dalle stelle” accompagnato da due bambini.

Nello stesso interno, vi è un orologio a pendolo che ricorda come Sant’Alfonso ad ogni rintocco di ora ripeteva un’Ave Maria.

Al piano superiore, è raffigurato uno spaccato del Battistero Paleocristiano di Nocera Superiore, con 12 colonne che sorreggono quello che rimane della cupola. Una donna al balcone guarda con meraviglia ciò che sta accadendo.

Al centro è rappresentata la scena principale con Gesù, Maria e Giuseppe con il bue e l’asino, i Re magi che adorano il Bambino e una pastorella che offre le ricchezze del territorio diocesano (verdura, carciofi, noci, cipollotto nocerino, pomodoro San Marzano, corbarino). A due zampognari è affidato il compito di accompagnare la scena con la musica.  

Vi sono anche altri personaggi, come un pastore con i tratti del Servo di Dio Alfonso Russo, per simboleggiare il valore della sofferenza e del volontariato.

In fondo un pescatore, con una grande àncora, indica la Porta Santa aperta della Basilica di San Pietro, simbolo del Giubileo. Sulla sinistra della scena, un angelo annuncia a un pastore dormiente e al suo aiutante l’Incarnazione del Verbo. Una scala con un cancello in ferro battuto sono il simbolo del passaggio dalla vita vecchia a quella nuova in Cristo.

Tutta la scena è dominata da una grande stella cometa luminosa con la sua coda a forma di àncora. Completano la Natività le figure dei pastori in stile napoletano, che si ispirano alla scuola del periodo settecentesco.

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