Cisl. Carenza operatori socio – sanitari in Asl e Aou Salerno

A rischio le linee di attività per il soddisfacimento dei Lea (livelli essenziali di assistenza). Di seguito la nota stampa della Cisl Fp provinciale a firma del segretario Alfonso della Porta.

Nelle aziende sanitarie salernitane grave è la carenza del profilo dell’operatore socio sanitario (OSS). La richiesta di reclutamento dalla graduatoria del Vanvitelli per sopperire al fabbisogno, nel concreto e paradossalmente vedrà, a fronte di un’entrata di poche unità di operatori – 8 per la ASL a fronte di un fabbisogno di 77 e di 16 per l’Azienda Ospedaliera Universitaria a fronte di una carenza di 33 addetti – la fuoriuscita di altrettanti se non addirittura di un numero maggiore di lavoratori attualmente in pianta stabile nelle strutture sanitarie.

A dichiaralo è il Segretario Provinciale della CISL FP di Salerno Alfonso Della Porta. Solo in pochi hanno aderito alla manifestazione di reclutamento attivata dalla Regione Campania per tutte le aziende sanitarie regionali, scegliendo gli enti salernitani nel mentre diversi operatori in servizio andranno via per altre aziende per avvicinarsi ai luoghi di effettiva residenza.  Bisogna prendere atto che pochi sono gli operatori salernitani inseriti nelle graduatorie attualmente ancora vigenti per essere utilizzate e questo determina un mancato apporto per risolvere le carenze di organico non più sopportabili: sarebbe opportuno, nelle more di un concorso a tempo indeterminato per il profilo specifico, un avviso pubblico di manifestazione di interesse per reclutamenti di OSS a tempo determinato per garantire al meglio le attività socioassistenziali soprattutto nel periodo estivo e tale necessità è relativa anche ad altre figure professionali quali gli infermieri. Precarie sono le attività della filiera socio-sanitaria garantite con l’utilizzo improprio di migliaia di ore in regime di straordinario, ormai consuetudine consolidata per programmare le attività in contrasto con le norme contrattuali e legislative che stanno determinando un appiattimento della qualità delle performance e creando danni e ripercussioni anche sui Livelli Minimi Essenziali, con aumenti delle giornate di ospedalizzazione e incremento delle liste di attesa. Bisogna rivedere i livelli organizzativi e promuovere nuovi modelli assistenziali, oltre a provvedere al reclutamento degli addetti necessari per la gestione delle attività socioassistenziali. Purtroppo è necessario che le Direzioni Strategiche coinvolgano le parti sociali nella contrattazione sugli andamenti occupazionali, poiché sarebbe opportuno trovare percorsi condivisi per sopperire alle marcate carenze attraverso modalità anche temporanee ovvero specificatamente rivolte a potenziare le strutture sanitarie in particolati aree disagiate con mobilità mirate, per mantenere l’efficienza e l’efficacia della complessa filiera sanitaria aziendale salernitana.

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