Farmacie, più servizi e maggior supporto al Sistema sanitario nazionale 

Cittadinanzattiva e Federfarma presentano il VI rapporto annuale. Nel 2023 oltre la metà dei cittadini ha scelto sempre la stessa farmacia, soprattutto se pazienti con patologia cronica. Prevenzione attiva e servizi di telemedicina in oltre due farmacie sue tre. Bene la diffusione dei farmaci equivalenti: confermata la fiducia nel farmacista e cittadini consapevoli della convenienza. Antimicrobico-resistenza: impegno comune, ma serve maggiore informazione sia per i farmacisti che per i cittadini.

I  dati raccolti  testimoniano  il processo evolutivo  verso la Farmacia  dei Servizi ma  anche,  nel breve termine,  la capacità delle  farmacie  di  porsi  a disposizione  delle  comunità  locali come supporto del  sistema  sanitario. In  questo quadro emerge la  necessità  di  un  potenziamento ulteriore  della Farmacia  dei Servizi  – a partire  dalla valorizzazione  del  rapporto di  fiducia tra cittadini e farmacie – e del rafforzamento del ruolo  di queste ultime sia in termini di personalizzazione delle cure (con la medicina di genere) sia nella prevenzione e tutela della salute di comunità (con gli screening). Cresce la diffusione dei farmaci equivalenti. Ma occorre continuare a lavorare per diffondere ulteriormente la cultura e la valorizzazione del farmaco equivalente come strumento sociale di accesso alle cure, in quanto del tutto “equivalente“, in termini di sicurezza ed efficacia, al farmaco originator.

Nel dettaglio, l’analisi indica che il 50,1% dei cittadini sceglie sempre la stessa farmacia, per il rapporto di fiducia. Il livello  di fidelizzazione è ancora più  solido  (53,3% contro il 46,2%) tra  le persone affette  da  patologia  cronica. Queste ultime,  in particolare,  solo  nel  13,1% dei  casi  si affidano ad  una qualsiasi farmacia. Relativamente all’utilizzo di farmaci, più di uno su tre dei cittadini intervistati (36,5%) dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti. In particolare a sceglierli sono i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). L’84% delle persone interpellate  ha  dichiarato  che negli  ultimi  12 mesi  ha utilizzato farmaci equivalenti, percentuale che sale al 91,3% nei pazienti con patologie croniche; tra le persone senza patologia cronica, che pur fanno uso  di farmaci, tale percentuale si ferma al 74,6%.

Sono questi alcuni dei temi e dei dati contenuti nel VI Rapporto sulla Farmacia, presentato oggi a Roma e a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con  Federfarma e con  il supporto non condizionato  di Teva. La  raccolta  dei dati, a cui hanno partecipato 1500  farmacie  e 4000 cittadini  (il  42,6% di essi  è affetto da  almeno  una patologia cronica),  si  è svolta da luglio  a settembre 2023. Tra la popolazione coinvolta prevalgono di gran lunga le donne (72,5%), mentre le fasce di età maggiormente rappresentate sono quella degli adulti dai 31 ai 50 anni e quella appena successiva (51/63 anni). Poco più di un terzo dei farmacisti interpellati (34,7%) ha indicato che la propria farmacia si trova  in una  zona rurale (Farmacia Rurale). Di queste, l’80% si colloca in un comune con  meno di 3000 abitanti. Presentati anche i risultati della campagna “Cuore di donna in farmacia”, che ha coinvolto, attraverso un  questionario di valutazione  del rischio cardiovascolare e un elettrocardiogramma con  i servizi di telemedicina, oltre 1500 donne dai 40 anni in su in 3 regioni italiane. Il VI Rapporto può essere scaricato a  questo link; i materiali della campagna Cuore di donna in farmacia sono disponibili qui.

“Riteniamo incoraggianti e molto  significativi gli esiti di “Cuore di donna in farmacia”, una iniziativa pilota di promozione della salute nell’ambito della medicina di genere e della consapevolezza dei fattori di rischio, sulla quale insieme a Federfarma abbiamo voluto impegnarci” – dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Si tratta di una doppia sfida: da un lato, sul fronte della prevenzione delle malattie cardiovascolari, specialmente tra le donne che fino a qualche decennio fa si considerava fossero meno a rischio degli uomini, mentre oggi gli studi ci dicono che, soprattutto dopo la menopausa, aumenta l’incidenza di eventi cardiovascolari anche gravi purtroppo; dall’altro sulla necessità di estendere, attraverso anche la rete  delle  farmacie, gli screening all’intera popolazione, per intercettare coloro che non sono  pienamente consapevoli dei fattori di rischio connessi alle varie patologie”.

“Come di consueto il Rapporto restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana  fornendo spunti  utili  a costruire  una farmacia  di  comunità  sempre più  rispondente  alle esigenze  di  salute  della popolazione”  afferma il presidente  di Federfarma nazionale  Marco Cossolo. “Quest’anno, tra i servizi più apprezzati emerge la  telemedicina,  utile  per  superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in  ambito cardiovascolare, ed  implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia.Sul fronte dell’antimicrobico-resistenza la farmacia interviene non solo con la somministrazione di tamponi, ma anche con la formazione e l’informazione nei confronti dei cittadini.”

PREVENZIONE E MEDICINA DI GENERE
Il 44% delle farmacie si è impegnato  sul  tema della medicina di genere: la metà dei cittadini coinvolti dalle farmacie in campagne di prevenzione e screening lo conferma, ma permane un 22,7% di persone che non  ha piena consapevolezza dell’argomento. Per il 90,6% dei cittadini la farmacia è il contesto idoneo a realizzare questo tipo di iniziative. Ben il 71,8% delle farmacie ha dichiarato di aver svolto negli ultimi 12 mesi campagne di screening per individuare soggetti a rischio: nello specifico, per patologie oncologiche (nel 78,9% delle farmacie), patologie croniche e cardiovascolari  (nel  35% delle  farmacie).  Le altre attività  svolte in  questa direzione  sono principalmente la consegna di materiale informativo (71,9%), l’esecuzione di test/esami diagnostici attraverso la  telemedicina (60,7%), la misurazione di parametri vitali (50,0%) e la compilazione di questionari (47,5%).

SERVIZI IN FARMACIA: PRENOTAZIONI, VACCINI, TELEMEDICINA
I servizi maggiormente offerti in farmacia sono: monitoraggio dei parametri (misurazione della pressione: 97,7%; misurazione del peso: 83,2%); prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare (88,5%); test/analisi di prima istanza quali l’esame della glicemia (81,6%), del colesterolo (78,4%), dei trigliceridi (73%); CUP (77,4%); telemedicina (65,5%). Per quanto riguarda i cittadini, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il CUP (38,7%) e le preparazioni galeniche 34%).

FARMACI EQUIVALENTI
Più  di  uno  su  tre dei  cittadini  intervistati  (36,5%)  dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti. Nello specifico, la preferenza per l’equivalente è nettamente superiore tra i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). Tra le motivazioni addotte troviamo al primo posto la possibilità di risparmiare (52,1% dei rispondenti), seguita dalla fiducia della proposta fatta dal farmacista (44%) e dalla prescrizione ricevuta dal medico (20,1%). Anche a detta dei farmacisti il risparmio rappresenta la leva principale che spinge le persone a scegliere il farmaco equivalente (la pensa così l’82,4% dei farmacisti intervistati), segue il senso di fiducia che le persone ripongono nel farmacista (78,6%) e il fatto che l’indicazione dell’equivalente sia indicata nella prescrizione medica (49,7%).

ANTIMICROBICO-RESISTENZA E ADERENZA ALLE TERAPIE
In tema di antimicrobico-resistenza, i farmacisti intervistati dimostrano un livello di consapevolezza  abbastanza (63,8%) o molto buono (15,3%); c’è comunque spazio anche per ulteriori sforzi formativi, specialmente tra coloro che si sentono poco (20,1%) o per nulla  (0,7%) informati sul tema. Proprio la partecipazione dei farmacisti ad  eventi formativi è un aspetto da incentivare, visto che il 66,1% dei rispondenti ha dichiarato di non averne preso parte negli ultimi tre anni. Ad oggi solo  il 15,7% delle farmacie viene coinvolto in specifiche iniziative o programmi di collaborazione con  le autorità sanitarie (nazionali, regionali e/o locali) per la raccolta di dati o la realizzazione di studi sull’uso degli antibiotici e più in generale sull’antimicrobico-resistenza. Per quanto riguarda i cittadini, più della metà (53,8%) dichiara di essere ben informato sull’argomento,  il 13% ammette invece di non sapere cosa sia; a questo dato si  abbina  un ulteriore 33,1% che riferisce di averne sentito parlare ma di non conoscerne i dettagli, tantomeno le implicazioni. E questa relativa  familiarità del tema non sembra differire tra pazienti con patologia cronica e cittadini senza patologia cronica.

RUOLO SOCIALE E SOSTENIBILITA’ DELLA FARMACIA
Farmacisti italiani consapevoli del loro ruolo  sociale, con  i servizi di consulenza e informazione su  stile di vita sano (nel 53,9% delle farmacie), la partecipazione a iniziative comunitarie per la promozione di salute e benessere (36,9%), la partecipazione a iniziative promosse da associazioni civiche e di pazienti  (21,6%). Su aspetti ambientali e sostenibilità, le principali tipologie di pratiche o iniziative messe in atto dalle farmacie sono: riduzione consumi energetici (76,7%); iniziative di riciclo  o riduzione dei rifiuti (65,5%); riduzione dell’uso della carta (64,0%); utilizzo di confezioni riciclabili o biodegradabili (44,9%).

CAMPAGNA “CUORE DI DONNA IN FARMACIA”
L’iniziativa pilota di promozione della salute nell’ambito della medicina di genere si è svolta dal 16 ottobre al 10 novembre 2023 in 111 farmacie di tre Regioni, Lombardia, Marche e Sicilia, 1510 le donne che hanno svolto lo screening completo, rispondendo al Questionario indicizzato volto a valutare il loro grado di rischio  cardiovascolare  e sottoponendosi, tramite servizi di Telemedicina, ad un elettrocardiogramma (ECG) gratuito. Sulla base di  22 parametri  presi  in considerazione, tra patologie pregresse e stili di vita, per 1 donna su 5, il rischio cardiovascolare è risultato alto (17,3%) o molto alto (3,6%). Tra le donne che hanno dichiarato di essere in terapia antipertensiva (30,5%) si sono riscontrati valori alti della pressione in ben il 38,6% dei casi e valori medio-alti nel 18,7% dei casi; di fatto,  in oltre la metà delle donne già in terapia, i valori della pressione si discostano da parametri normali.

Abstract VI Rapporto Annuale sulla Farmacia

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