Sanità, in Italia mancano 30mila medici e 250mila infermieri

Carenza sanitari

Il nostro Paese per essere allineato agli standard europei dovrebbe investire in risorse umane. Un gap colmabile con l’impegno di 3,5 miliardi di euro: mancano all’appello 30.000 medici e 250.000 infermieri.

Cifre e dati, di tale situazione, emergono dal 18/mo Rapporto Sanità del Crea (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell’Università di Roma Tor Vergata presentato in questi giorni al Cnel.

In Italia ci sono, nella sanità pubblica, 3,9 medici per 1.000 abitanti rispetto ai 3,8 della media di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna: ma, correggendo per l’età media della popolazione,  mancherebbero 30.000 medici. In più, ogni anno vanno in pensione 12mila medici, gap che andrebbe affrontato con l’assunzione di almeno 15mila medici ogni anno per 10 anni.

Gli infermieri, invece, nel nostro Ssn, sono 5,7 per 1.000 abitanti rispetto ai 9,7 dei Paesi Ue: il gap qui supera le 250mila unità, quindi ne servirebbero in previsione dai 40 agli 80mila.

Una soluzione, potrebbe essere quella di una prospettiva economica più attrattiva per il personale sanitario italiano, in modo da ripianare la carenza rispetto ai colleghi europei: i camici bianchi nostrani guadagnano il 6% in meno rispetto ai colleghi Ue, mentre gli infermieri il 40% in meno. Il report mette in chiaro un aspetto, senza risorse e personale sanitario, non si va da nessuna parte e ciò compromette di molto le prestazioni fornite ai cittadini. 


Scarica di seguito il volume (PDF 11Mb) del rapporto Crea 

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